sangue stravasato che traspare attraverso la cute. Scompare in media in 15 giorni, ma può persistere a volte per mesi.
rigonfiamento o gonfiore infiammatorio (flogistico) nel tessuto sottocutaneo; può essere traumatico o infettivo. Può anche essere localizzato, come nelle punture di zanzara (pomfo).
versamento di sangue in un'articolazione; può essere traumatico o spontaneo, più frequente nel ginocchio; viene aspirato mediante artrocentesi. Se misto a siero, il versamento viene detto siero-ematico.
stravaso ematico che forma una raccolta più o meno estesa e/o profonda nelle diverse parti del corpo (tessuti sottocutanei, organi parenchimali come cervello, fegato, milza, reni e nelle cavità (torace, addome, pelvi). Se interessa le articolazioni: emartro; se interessa la cavità toracica: emotorace; se interessa le cavità ossee del viso: emoseno; eccetera.
è un versamento di sangue nella cavità pleurica (toracica); se massivo, può dare shock emorragico.
rossore della cute dovuta a iperemia, cioè ad un maggiore afflusso locale di sangue.
batterio che fa parte della flora intestinale degli animali, uomo compreso, saprofita, contribuisce alla produzione di vitamine B e K, ma è patogeno se va a finire in altre sedi, come vescica, ferita cutanea, sangue. Alcune sue varianti provenienti da intestino di animali (soprattutto bovini) sono altamente patogene (ceppo 157 e ultimamente ceppo 104).
ferita cutanea provocata dallo sfregamento della pelle con un corpo duro. Al suo posto è spesso impropriamente usato il termine abrasione.
dal greco, significa letteralmente "buona morte"; consiste nel procurare volontariamente la morte di un paziente affetto da una grave malattia. In Italia è considerata omicidio volontario.
Da non confondere con il rifiuto dell'accanimento terapeutico (legittimo) né con il suicidio assistito (che non è legittimo).